Lo Studio Cossutti Design cura l’architettura navale del V66 Cossutti: dalle parole dell’Ingegner Maurizio Cossutti, ecco un quadro della progettazione dell’architettura navale del nuovo fast cruiser
MC – Il progetto nasce come collaborazione “aperta”: anche se noi ci occupiamo dell’architettura navale – linee scafo, piano velico, chiglia e timoni, pesi e stabilità) e il team Vismara sul concept generale, layout interno ed esterno e sulla parte ingegneristica, di fatto c’è tra noi un continuo scambio. Il nostro contributo è portare l’esperienza nello sviluppo di scafi performanti ma marini: un aspetto che ci accomuna a Vismara Marine, e da questo dialogo nasce il V66 Cossutti.
– Perché l’armatore ha preferito un’imbarcazione custom?
MC – L’armatore è un velista esigente, che usa la barca con la famiglia tutto l’anno anche in condizioni impegnative, che ama le cose belle ma non desidera il lusso fine a se stesso, dando il giusto valore alle scelte e agli investimenti. Una clientela esperta ma al passo dei tempi che, come abbiamo osservato anche durante le visite agli ultimi saloni, è in crescita, e che i costruttori di serie non riescono a soddisfare.
– Può dirci di più sugli aspetti tecnici sui quali state lavorando?
MC – Stiamo lavorando su un layout e su caratteristiche che rendano l’imbarcazione, di oltre 20 metri, gestibile con equipaggio ridotto anche in condizioni impegnative: forme dello scafo che contribuiscano alla stabilità, ingegneria che si sostituisce al peso di un eventuale equipaggio numeroso in falchetta, qui non desiderato, il piano di coperta e le manovre studiate per risultare semplici e accessibili, al riparo per quanto possibile da vento e onde. Monteremo anche un nuovo concetto di chiglia retrattile: profonda per garantire stabilità e un’invelatura generosa, ma che offre la possibilità di comode entrate in rada e in porto quando sollevata.
– Una barca gradevole in tutti gli aspetti…
MC – Sì, dalla navigazione all’ormeggio: una prua con sezioni a “V” garantisce infatti un buon passaggio sulle onde sia a vela che a motore, mentre uscite di poppa non piatte, e ad una certa altezza dall’acqua, evitano fastidiosi battimenti sullo scafo quando si è all’ormeggio.
– Come lavorate, e con quali strumenti?
MC – Ormai, come tutti gli studi di progettazione avanzata, sviluppiamo il progetto interamente su modello tridimensionale: questo facilita gli interscambi con Vismara Marine e consente una integrazione ottimale del progetto sin dall’inizio. Inoltre, il nostro studio pone le performances fra i punti qualificanti, per cui negli ultimi anni abbiamo investito in software di calcolo e prestazioni, che abbiamo testato e messo a punto con il lavoro sulle barche da regata, e che usiamo per tutti i nostri progetti.