Alligator è più lunga e leggera delle altre concorrenti, con una notevole concentrazione dei pesi ottenuta tramite lo sfruttamento strutturale del pozzetto, della tuga ed una rivoluzionaria disposizione degli allestimenti interni.
Con un programma di modellazione è stato ottenuto uno scafo con il bordo libero basso, al minimo consentito dalla categoria, molto tondeggiante in sezione, con pochi slanci, un alto rapporto lunghezza/dislocamento e con delle “terrazze” in coperta per sfruttare al massimo il momento raddrizzante dato dall’equipaggio.
Al fine di sfruttare al massimo le caratteristiche offerte dalla realizzazione in fibra di carbonio, l’insieme barca/compartimentazione interna è stato completamente rivisto: il bagno è a centro barca, sotto l’ingresso, in modo da liberare completamente la prua e creare con il gruppo stipetti/cucina, posto al lato dello stesso, una scatola strutturale centrale molto rigida.
Questo ha permesso inoltre di concentrare tutte le masse al centro e agli strutturisti, con un programma ad Elementi Finiti, di ottimizzare i laminati, ottenendo una struttura monoscocca leggerissima a prua e a poppa.
La particolare configurazione della tuga e del pozzetto hanno inoltre consentito l’eliminazione di tutte le strutture di rinforzo della coperta. Per incrementare la rigidità dell’insieme albero/ bulbo, lo studio ha inoltre ideato un sistema ad incastro della parte superiore del bulbo, dentro la scassa di deriva, solidale alla paratia dell’albero ed al cassone del motore.