Le linee essenziali del progetto individuano uno scafo di linee decise ma; slanci ridotti, bordo libero medio, per aumentare i volumi interni e la tenuta al mare, con un dislocamento di 2600 kg circa; una carena quindi planante ma “morbida”. Per la realizzazione sono impiegati vetro, carbonio, in matrice di resina epossidica e su anima di pvc a densità differenziata, postcurato sottovuoto a 0,65 Atm a 60°C su modelli maschi. Il piano velico è caratterizzato da un albero in carbonio a due crocette acquartierate a murata senza strallo di poppa e due volanti non strutturali, utili in caso di impiego di drifter “code zero” in testa d’albero o gennaker asimmetrici sempre in testa, con mura a prua o su bompresso. Le crocette acquartierate di 28° consentono di armare fiocchi fino al 120% di ricopertura, sfruttando i vantaggi delle vele di prua di dimensioni ridotte, senza gli svantaggi dei fiocchi al 100% stile IMS, così critici da portare in condizioni leggere. Il design è decisamente orientato verso l’integrazione fra struttura e architettura, dove le forme sono dettate dalla funzione e i materiali compositi sono d’avanguardia.